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Interview to Davide Ardizzone

Oggi siamo qui con Davide Ardizzone detto Bernie, autore di “Speedrone – Fly or Die!”, un boardgame davvero entusiasmante e fuori da tutti gli schemi ordinari! Approfittiamone per saperne di più sulla sua “vita da autore” e sul suo nuovo avvincente gioco…

Buongiorno Davide, grazie a nome di tutto il Team Tambù per esserti prestato all’intervista! Iniziamo subito con la classica domanda di apertura: com’è nata la tua passione per i giochi da tavolo?

La mia passione per i boardgames è nata allo stesso modo in cui penso sia nata la passione di molti della mia generazione: i primi giochi di società a cui ho giocato sono stati grandi classici come “Monopoly” e “Risiko”. La passione vera e propria, però, è sbocciata durante il liceo quando il mio carissimo amico Roberto, mi ha introdotto in modo entusiasta a “Dungeons and Dragons” il quale mi ha permesso di prendere consapevolezza sull’incredibile varietà del mondo ludico. Ricordo ancora con grande chiarezza ed affetto la prima volta che ho giocato e
credo sia una di quelle esperienze che difficilmente si dimenticano. Quasi contemporaneamente ho dato il via all’esplorazione di forum e piattaforme di discussione sui giochi da tavolo e sono rimasto davvero stupito di come gli scaffali della grande distribuzione fossero tristemente sforniti di titoli davvero unici. Il mio primo acquisto di
boardgame è stato “La Furia di Dracula” con cui, secondo la tradizione famigliare, gioco sempre nelle festività.
Posso senz’altro dire che, senza Roberto e senza quella serata di gioco in compagnia del suo
gruppo, non sarei mai arrivato a questo punto!

Quali sono dunque i “vincitori” della tua personale classifica di boardgames preferiti?

Includendo i giochi di ruolo, quelli che mi sono rimasti nel cuore sono “Dungeons and Dragons”, “La furia di Dracula” e “I coloni di Catan” con le relative espansioni. Ci sono diverse ragioni per queste scelte. “Dungeons and Dragons” è il gioco che più mi ha spinto in là con la fantasia, è quello con cui ho giocato più a lungo e con cui gioco tutt’ora! “La furia di Dracula” è stato per me il primo gioco da tavolo cooperativo/avversativo fuori dalla cerchia dei giochi classici reperibili ai tempi nella grande distribuzione. Inoltre, è un gioco che piace molto ai miei parenti e alla mia compagna e pertanto è motivo di unione tra noi. Infine, per quanto concerne “I coloni di Catan”, questo è il primo gioco gestionale che ho provato e c’è stato un periodo in cui giocarvi occupava gran parte del tempo libero mio e della mia cerchia di amici! Devo ammettere che non tutti gli aspetti ludici di quel gioco mi hanno soddisfatto appieno, ma i ricordi collegati sono forti e lieti tanto da farlo rientrare nella mia top 3.

Sicuramente una top 3 di grande spessore! Ma veniamo a “Speedrone – Fly or Die!”,
cosa ti ha spinto a realizzarlo?

Dopo aver provato molti giochi, la voglia di crearne uno si è fatta molto forte. Avevo voglia di mettermi alla prova, di creare qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo divertente, di dar vita a un gioco che adulti e ragazzi potessero giocare, che si adattasse al tempo a disposizione ed anche, con flessibilità, al numero di giocatori disponibili. C’è anche un altro aspetto: creare giochi è il mio modo per omaggiare chi è ed è stato importante per me nel corso di questi anni. Infine, ma non per importanza, mi piace far divertire, mi piace in modo quasi patologico.

Ti capiamo al 100% Davide, far divertire è davvero una linfa vitale non indifferente ed è parte anche della nostra mission! Ma entriamo nei dettagli di “Speedrone”: qual è l’ambientazione e come si svolge il gioco? Qual è la durata media di una partita e
quanto è complesso? Cosa ha di nuovo in due parole? Insomma, raccontaci tutto!

“Speedrone – Fly or Die!” è un gioco di gare high-tech tra droni radiocomandati. Unisce elementi delle classiche competizioni sportive su tracciato con l’elemento fantascientifico. In due parole “Speedrone” è un gioco Adattabile e Variabile. Adattabile perché non pone limite al numero di giocatori che possono partecipare, a patto di avere un numero sufficiente di copie, e Variabile perché il percorso di gara non è fisso, ma è generato dalle carte “Evento” che
rendono ogni competizione imprevedibile. Ritengo che questi due elementi rappresentino una boccata d’aria fresca nei giochi da tavolo che simulano gare e corse. Per quanto riguarda l’ambientazione: siamo in un futuro non troppo lontano, un futuro in cui la società è progredita e le tecnologie che oggi sono ad esclusivo uso militare si sono diffuse anche in ambito civile a costi sempre più accessibili. Questo ha permesso la nascita di nuove forme di intrattenimento e quelle di maggior successo sono le gare di droni dotati di gadget e, ovviamente, armi. Come in ogni ambito sportivo anche in questo caso si sono sviluppate le competizioni legali, in cui alcuni gadget non sono permessi e quelle illegali, spesso istituite nelle periferie, lontano dagli occhi della legge. “Speedrone” racconta una società moderna non molto diversa dalla nostra, una società in cui la tecnologia, unita all’ingegno e alla voglia di fare, permette anche alle frange più emarginate della popolazione di cavalcare l’onda della fama e del successo. Per questo motivo nell’ambientazione del gioco è esplicitata la nascita di associazioni dilettantistiche di ragazzini che, recuperando tecnologie e componenti nelle grosse discariche, costruiscono i propri droni da competizione, vincono numerose gare e diventano famosi riuscendo a sopravvivere in un mondo difficile. Il mondo delle gare tuttavia ha i suoi lati negativi: le competizioni non sono per i deboli di cuore. Lo svolgimento del gioco è molto semplice: ogni giocatore impersona il pilota di un drone, ad ogni turno si pesca un determinato numero di carte e si mette in gioco tutto quello che si vuole, dalle manovre ai gadget. Le carte “Evento” scandiscono i punti del percorso fino al traguardo, mentre le carte “Potenziamento” permettono di equipaggiare il proprio drone di armi subdole e letali. Il succo è davvero tutto qui e, dai feedback che ho ricevuto, credo che questa semplicità sia il vero punto di forza del gioco. Mi avete domandato, infine, la durata media di una partita. Ebbene vi rispondo dicendovi che questo non è un dato rappresentativo. Quando si gioca a “Speedrone” si sceglie inizialmente quanto far durare la partita in base al numero di carte “Evento” che vengono girate, pertanto una gara può durare 10 minuti, ma anche 40 minuti.

Presto! Portateci una macchina del tempo diretta nel futuro, che le gare ci attendono!
Tornando purtroppo alla meno avvincente realtà, quali sono state le difficoltà che hai dovuto affrontare prima di conoscere noi di Tambù?

Sono un game designer ed uno scrittore, quindi il mio punto debole, se così vogliamochiamarlo, sono le illustrazioni. All’interno dei costi per realizzare un gioco, le illustrazioni sono la voce più corposa e ritengo sia quella che più penalizza la nascita di giochi da tavolo da parte degli autori indipendenti, almeno tra quelli che hanno modeste capacità economiche. Riuscire a stampare a basse tirature è un altro dei problemi del settore. Per entrambe le difficoltà ci siete stati voi, quindi direi proprio: problemi superati!

Ti va di render noto agli amici nerd che ci seguono, quando e come è iniziata la tua collaborazione con Tambù e perché hai scelto noi?

Certo! La collaborazione con Tambù è iniziata verso Dicembre 2017 ed è cominciata con la chiamata, a seguito di un paio di scambi di messaggi su Facebook, di Davide Lo Presti, AD della Start-Up. Se non ricordo male, credo che siamo rimasti al telefono per un’ora buona, durante la quale abbiamo messo le basi per quella che poi è stata la collaborazione effettiva! Più che una scelta univoca mi sento di dire che ci siamo trovati: da un lato io ho scelto di investire nella vostra piccola realtà, sentendomi sicuramente affine per esperienze a quello che voi stavate vivendo e dall’altro voi siete riusciti a risolvere i problemi che bloccavano il mio progetto.

Ben fieri di averlo fatto, ma soprattutto davvero felici che tu abbia scelto noi e ti sia
sentito rappresentato da Tambù! Davide, ora però vogliamo assolutamente sapere da te un aneddoto divertente o curioso in cui ti sei imbattuto durante la realizzazione del tuo gioco.

Me ne vengono in mente un paio! Sappiate che “Speedrone” è nato alle 2 di notte mentre stavo guidando per tornare a casa. Mi è venuto in mente direi dal nulla, ho accostato l’auto ed ho scritto sul mio smartphone ogni cosa: carte, regolamento, dinamiche. Nelle settimane successive ho sistemato le carte ed il regolamento facendo numerosi playtest. Paolo Borghi, un mio carissimo amico e Miriam Guglielmi, la mia compagna, mi hanno aiutato moltissimo. Sono entrambi dei genitori di questo progetto. I playtest assieme a loro sono stati fondamentali! Il secondo episodio che mi viene in mente riguarda la fiera Modena Play 2018: un gruppo di ragazzini delle medie è venuto a giocare per ben tre volte di fila, totalmente rapito da “Speedrone”! Accadimento analogo durante l’evento di Nerdburger a Maggio 2018. Devo ammettere che, come autore, sono sempre portato a dubitare della bontà di un progetto che sto realizzando, in particolare perché in passato anche “Speedrone” ha avuto i suoi momenti meno felici, ma quando ho visto le persone divertirsi così tanto mi sono detto “se non metto in circolazione questo gioco da tavolo sono un troll abietto”.

E a giudicare dall’epilogo non sei diventato uno spregevole troll, EVVIVA! E ora? Quali sono i tuoi progetti futuri come autore?

Ho in cantiere almeno altre due espansioni per “Speedrone”: “DirtyTricks” e “Multi Level”, che andranno ad aggiungere nuove carte e meccaniche di gioco. Sto lavorando anche ad un gioco di ruolo che al più presto vorrei portare avanti ed ho ovviamente molte idee in testa per altri giochi che spero presto di poter distribuire!

Sarò con voi di Tambù a Spiel, al Lucca Comics 2018 e andrò un po’ in giro per associazioni, specialmente in questo periodo, per far provare il mio gioco a più persone possibili.

Non stiamo più nella pelle! Spiel e Lucca: WE ARE COMING!! Grazie ancora per il tuo tempo Davide e un’ultima richiesta: salutaci con il tuo grido di battaglia!

FLY OR DIE!!!!!!!! (che è il grido di battaglia di “Speedrone”!)