Intervista con Matteo Rossi
Abbiamo fatto due chiacchiere con l'autore di Porca Vacca!
Ciao Matteo, raccontaci qualcosa di te! Chi sei e quando è nata la tua passione per il mondo dei giochi da tavolo?
Ciao! Sono Matteo, classe 1984, geek da sempre e ingegnere (informatico) dal 2010, anche se poi il lavoro mi ha portato su altre occupazioni.
Mi sono sempre piaciuti i giochi da tavolo, li usavo da bambino e li ho riscoperti quasi per caso un paio di anni fa quando con alcuni amici abbiamo iniziato a riunirci più o meno regolarmente una sera in settimana.
Non mi reputo assolutamente un esperto, anzi, la mia collezione è piuttosto limitata.
Quale genere di giochi preferisci?
I filler e i giochi di deduzione/logica, o che comunque implicano un ragionamento non tanto sulle azioni da compiere ma sulle informazioni a disposizione.
Qual è la meccanica che ti piace di più quando sviluppi un gioco?
Cercare nuove meccaniche, aggiungere qualcosa di “nuovo” che si discosta da quanto fatto prima. Anche solo un dettaglio, che magari noto solo io, ma che mi lascia soddisfatto.
Hai dei modelli di riferimento (autori, giochi, professionisti) per lo sviluppo delle tue idee?
Indicativamente no, cerco sempre di prendere il meglio da ogni gioco che vedo/leggo/provo, magari come detto sopra se trovo un dettaglio o una piccola veriante di meccanica interessante in qualche gioco, provo a riflettere su come si possa implementare altrove.
Come e quando è nato “Porca Vacca!”?
So che è una espressione abusata e stravista, ma il gioco è nato letteralmente “per caso” circa un anno e mezzo fa...addirittura son partito dal nome, per poi arrivare alla meccanica “base” nel giro di meno di un’ora...è stata una intuizione istantanea, a cui chiaramente è seguita tutta una fase di rifinitura grazie anche al feedback ottenuto dai playtest organizzati da Tambù.
3 parole per descrivere “Porca Vacca!”
Semplice, Divertente e...Ben cotto!
Nell’ideazione di “Porca Vacca!” da cosa sei partito? L’ambientazione, la meccanica o una dinamica che volevi fosse presente?
In realtà nessuna delle tre...partendo dal nome, l'idea iniziale era meno incentrata su carna, grigliate e tutto il mondo che ci gira attorno, ma era più legata al “porca” del nome...insomma una versione con mucche più...ammiccanti, sempre rimanendo molto ironico e scanzonato.
Da lì ho sviluppato la meccanica base, che nonostante il cambio di “tema” è rimasta praticamente la stessa.
Qual è il punto di forza di “Porca Vacca!”?
Credo sia un gioco trasversale, non facendo riferimento a un tema troppo di nicchia o una ambientazione troppo iccolo, grandi e iccolo possono condividere le partite e le risate e divertirsi allo stesso modo.
Qual è stata la parte più difficile da realizzare/sviluppare?
Cercare di implementare nuove carte in modo da aumentare l'interazione tra i giocatori, un consiglio arrivato dai playtest di Tambù che ha reso il gioco decisamente più dinamico.
Consideravo il gioco quasi finito, seppure da rifinire, e dover aggiungere nuove carte con i relativi effetti mantenendo sia il tema generale sia la coerenza tra il nome/oggetto della carta e il suo funzionamento ha richiesto un bel po' di lavoro per ottenere un prodotto omogeneo.
Hai nuovi progetti in corso d’opera?
Ho qualche spunto che gira in testa, nulla di concreto attualmente; mi piacerebbe riuscire a “mettere su carta” l'idea di un gioco da tavolo (quindi non di ruolo) in cui i giocatori sono narratori di una storia, ognuno però con un obiettivo e quindi tutti impegnati a “tirare” gli eventi verso la conclusione che interessa a ciascuno. Vedremo...